Nell’ultimo anno si è parlato molto delle intelligenze artificiali (conosciute anche con l’acronimo AI), soprattutto nell’ambito artistico.
La possibilità di creare immagini partendo da un testo ha attratto tantissime persone, soprattutto perché si tratta di un metodo estremamente semplice, con il quale è possibile generare in pochi secondi illustrazioni straordinarie (seppur con qualche difetto, che gli artisti più attenti riescono a notare).
Si tratta di risorse comode, economiche ed estremamente rapide. Tuttavia è necessario capire quali sono le implicazioni tra intelligenza artificiale e Copyright.
Posso registrare un’immagine generata da una AI? Posso utilizzare queste immagini per scopi commerciali? Se genero un’immagine con le AI, posso considerarle come mie opere?
Anche se sono semplici da utilizzare, e al momento anche molto economiche, non è detto che l’utilizzo delle Intelligenze artificiali sia compatibile con il Diritto d’autore che, come sappiamo, è ciò che tutela un’opera e ne stabilisce gli utilizzi a livello legale.
In questo articolo ti spiegherò cosa sono le Intelligenze artificiali AI, come funzionano i generatori di immagini e cosa dice chi si occupa di Diritto d’autore: si possono proteggere le opere dalle AI? Se si, come fare?
Ci tengo a precisare che non sono un avvocato e nemmeno un’esperta di Diritto D’autore. Le informazioni contenute in questo articolo sono frutto di una collaborazione con il team di Rights Chain esperti di Diritto D’autore, che ringrazio di cuore per aver condiviso la loro esperienza, sicuramente utile a tanti artisti.
INDICE DEI CONTENUTI
- Cos'è un'intelligenza artificiale AI?
- Come si crea un'immagine con l'intelligenza artificiale?
- Come si fa a riconoscere un'immagine creata con l'intelligenza artificiale?
- Come funziona un generatore di immagini AI?
- Come proteggere le opere dalle AI
- Posso usare le immagini generate dalle AI?
- Posso applicare il Copyright alle immagini generate con le AI?
- Come tutelare le opere dalle AI
Descrivendo l’intelligenza artificiale in maniera tecnica, potremmo dire che si tratta di un processo, ovvero l’abilità che ha una macchina di mostrare quello che noi considereremmo capacità umane, inclusa la creatività.
Detta in parole più semplici: si tratta di macchine “intelligenti” che, tramite comandi che gli vengono forniti dall’uomo (i prompt) generano degli output (tra cui le immagini).
Esistono diversi tipi di AI, ma quella che sta spaventando maggiormente gli artisti è l’intelligenza artificiale generativa, in grado di generare le immagini.
Per creare un’immagine con l’intelligenza artificiale occorre utilizzare i generatori di immagini.
Uno dei migliori generatori di immagini con Intelligenza artificiale AI è certamente Midjourney; inserendo un prompt è possibile ottenere quattro versioni di un’illustrazione, e successivamente proseguire con ulteriori indicazioni, fino ad ottenere il disegno che desideriamo.
Fin qui sembra tutto “bellissimo”, ma allora perché tantissimi artisti stanno criticando queste intelilgenze artificiali?
Perché AI e artisti non possono coesistere? Lo scopriremo leggendo i prossimi paragrafi.
Le immagini generate dalle AI ad una prima a occhiata appaiono perfette e ricche di dettagli.
Osservandole bene, però, ci si rende conto che alcune cose non tornano, e si iniziano a notare degli elementi “strani” o fuori posto.
Solitamente gli artisti notano subito queste stranezze, ma un occhio meno allenato potrebbe fare più fatica.
Ma quindi, come si fa a riconoscere un’immagine creata con l’intelligenza artificiale AI?
Gli elementi più frequenti in genere sono:
- Più dita del normale: in una mano normalmente ci sono cinque dita, ma nelle immagini generate dalle AI il loro numero potrebbe variare
- Bocche con 60 denti: sono casi esagerati, ma tendenzialmente nelle immagini generate dalle AI i denti tendono ad essere più della norma, o addirittura perfettamente simmetrici.
- Elementi che si fondono tra loro: siccome le AI tendono ad aggiungere tanti elementi, soprattutto negli sfondi, spesso capita che questi vengano fusi tra oro in maniera anomala. Queste cose non si notano subito, ma osservando bene l’immagine potremmo notarle.
- Volti “perfetti”: la perfezione non esiste, e la stessa cosa vale per l’arte. I volti generati dalle AI sono tendezialmente troppo lisci; mancano di profondità, non hanno alcun “difetto” e il rende strani ad un occhio attento.
- Sguardo nel vuoto: gli occhi dei personaggi generati dalle AI no hanno “vita”; sembra che guardino nel vuoto e sono quasi inespressivi. Fateci caso, sono sicura che questo aspetto verrà notato anche da occhi non artistici.
Queste naturalmente sono indicazioni generali, e ci fanno capire come le Intelligenze artificiali siano ancora ben lontane dall’essere perfettamente in grado di sostituire un artista umano.
Non sappiamo come si evolveranno in futuro, ma sicuramente continuare ad avere una certa consapevolezza su come funzionano questi strumenti è un’ottima base per capire come procedere.
Come abbiamo già detto, per generare un’immagine è necessario scrivere un prompt, che verrà poi utilizzato dal generatore di immagini per creare l’illustrazione.
Tuttavia, l’Intelligenza artificiale non è in grado di generare qualcosa autonomamente; per farlo ha bisogno di ottenere determinate informazioni che, messe insieme, le consentono di ricreare l’opera finale.
Queste informazioni sono generate da migliaia di algoritmi, addestrati su database che a loro volta sono costituiti da immagini.
Ed è proprio qui che sorge il grosso problema dalle AI (perlomeno al livello attuale): le immagini contenute in questi Database sono prese da internet, senza chiedere alcun permesso per poter essere utilizzate.
Ci tengo a precisare che, al momento, non esiste un modo unico ed efficace al 100% per proteggere le opere che vengono caricate sul web.
L’unico metodo sicuro al 100%, quindi, è quello di non caricare le illustrazioni online, ma comprendiamo immediatamente che questa cosa non ha senso per chi fa l’illustratore di professione, perciò ed iamo subito gli altri modi per proteggere le proprie opere dalle intelligenze artificiali:
Inserire un watermark sull’immagine
Il watermark è una sorta di filigrana (una scritta o un logo) che passa su tutta l’immagine, “distruggendola” dal punto di vista visivo.
Sebbene siano in grado di proteggere le nostre opere dalle AI, allo stesso modo rovinano l’estetica del nostro disegno.
Ed è proprio questa loro caratteristica “distruttiva” a non renderli particolarmente popolari.
Utilizzare Have I been trained
Il sito web Have I been trained contiene due dei database di immagini più grandi al mondo.
Diversi generatori di immagini si affidano a questi database per allenarsi e migliorare, perciò il sito è da tenere in considerazione.
Quello che occorre fare, è accedere a questo sito, cercare la propria opera e cancellarla. In questo modo il generatore di immagini AI non potrà più utilizzarla.
Il lato negativo è che si tratta di un’operazione che richiede molto tempo: avere una sola illustrazione è un conto, ma un’artista di professione crea tantissime opere, il che non rende questa soluzione sostenibile nel tempo. Oltretutto, esistono diversi database dai quali le AI traggono informazioni (oltre a Have I been trained) e per fare un lavoro ben fatto bisognerebbe entrare continuamente in ognuno di essi.
Proteggere le opere con il Copyright
Proteggere le proprie opere applicando il Diritto D’autore può essere una soluzione valida.
Questo non impedirà ad un database di prendere la nostra opera, ma ci consentirà di richiederne la cancellazione o un risarcimento qualora dovesse essere utilizzata senza il nostro permesso.
Anche qui ci sono alcune limitazioni: dobbiamo trovare le immagini che sono state generate utilizzando le nostre opere e dobbiamo dimostrarne la provenienza, ma è sempre meglio che non avere nessuna forma di tutela.
Il mio consiglio è di informarvi il più possibile. L’informazione e la conoscenza sono le migliori forme di tutele che possiamo usare per e nostre opere.
Oltre a questo, vi consiglio anche di iniziare a registrare le vostre opere con il Copyright, così potrete agire legalmente su coloro che le utilizzeranno senza il vostro consenso.
Su questo sito potete caricarle in modo sicuro, anche con un piano gratuito.
Dipende dall’uso che farete di queste immagini. Attualmente non ci sono ripecussioni legali sul loro utilizzo, tuttavia il mio consiglio è quello di non farlo.
Come abbiamo visto, le immagini generate dalle AI sono il frutto delle opere di innumerevoli artisti, e sono state generate senza il loro permesso. Sebbene si tratti comunque di illustrazioni “nuove”, credo che a questo punto la domanda giusta da porsi sia: è giusto utilizzarle?
Qui entra in gioco anche una componente di eticità, ma, come dicevo, a livello legate al momento non ci sono ripercussioni su coloro che le utilizzano.
Per tutelare le vostre opere dalle Intelligenze Artificiali AI è possibile utilizzare diversi sistemi di Copyright.
Rights Chain offre una piattaforma RCSM, che è volta proprio alla gestione del Copyright.
E’ possibile registrare le proprie opere, caricandole attraverso la piattaforma online, e assegnarvi una licenza di Copyright. In questo modo si otterrà un certificato di registrazione, da utilizzare nel caso di usi abusivi delle proprie opere.
Non possiamo impedire ai database di prendere le immagini, ma col copyright possiamo fare qualcosa nel caso di uso improprio.
Mi rendo conto che sia un argomento molto vasto e complesso, ma spero, con questo articolo, di averti fornito qualche indicazioni su come poter procedere per tutelare le tue opere.
Anche se al momento non possiamo fare molto, credo che utilizzare i mezzi che abbiamo a disposizione sia un ottimo modo per iniziare (sempre meglio che non fare nulla).
E tu, cosa ne pensi delle AI?
Hai mai utilizzato le AI? Pensi si tratti di strumenti utili, o ritieni che sarebbe meglio non esistessero? Credi che AI e artisti potrebbero coesistere in qualche modo?
Parliamone su Instagram; scrivimi un DM e dimmi cosa ne pensi. Mi fa sempre piacere confrontarmi su queste tematiche.
E poi, chissà, potrebbero nascere nuovi argomenti di conversazione, da sviluppare in altri contenuti (articoli o video).
Aspetto un tuo messaggio, alla prossima!